Salve Incanti, questo post l'ho preparato qualche giorno fa visto che avevo un po' di tempo, dovevo oggi solamente rifare le ultime modifiche, fortunatamente perchè indovinate? Sono di fretta! XD Ultimamente i post li vedrete a saltare proprio perchè nella mia vita ora come ora c'è solo caos. :( Ma adesso partiamo con questa recensione che sarà molto lunga e complicata da scrivere. Come prossimo post sono indeciso tra una puntata di lettori al cinema o una di cover shift voi quale preferite vedere? :)
Titolo: Uno nessuno e centomila
Autore: Luigi Pirandello
Prezzo: 6,00€
Pagine: 186
Pubblicazione: 2015
Editore: Giunti Classici
Uno nessuno e centomila è stata una lettura strana, complicata a tratti. Forse perchè l'ho iniziata nel momento sbagliato o perchè proprio non è il mio genere questo non lo so. Ma sono sicuro che Uno nessuno e centomila ha lasciato il suo segno dentro di me. Ci viene presentato un personaggio strano ,Vitangelo, a tratti anche folle che viene lasciato solo con i suoi pensieri molte volte. E il libro si basa proprio sui pensieri che esso fa, alcuni interessanti e veri altri no, o almeno così gli ho interpretati io. Ma non sono tanto i pensieri che danno importanza a questo romanzo, ma di più la psiche di Vitangelo. Una psiche a tratti normale e a tratti complicata, che prova a farci capire di più sulle persone e come esse ci vedono, io posso essere una persona meravigliosa ma se un'altra mi vede come uno sfigato c'è poco da fare sarò sempre uno sfigato. Non sapremmo mai al cento per cento cosa le persone pensano veramente di noi. In Uno nessuno e centomila ci viene fatto capire questo importante messaggio, che con un altro stile di scrittura avrei sicuramente apprezzato di più, lo stile di Pirandello è troppo pesante e duro. Mi ha dato difficoltà a finire il romanzo, e molte volte mi stancavo subito di leggere, magari questo stile così duro e pesante è dovuto al tema trattato, magari Il fu Mattia Pascal mi aiuterebbe a cambiare idea visto che lo trovano tutti divertentissimo e significativo. Ma ritornando a parlare di Uno nessuno e centomila ho detto cosa non ho apprezzato del romanzo, lo stile duro e pesante, ma ho apprezzato tantissimo ad esempio i personaggi diversi e con le loro caratterizzazioni uniche, l'ambientazione tipicamente siciliana la sua cultura e i suoi dialetti, mai ho apprezzato così tanto la mia terra in un libro, ma la vecchia sicilia piena di cultura e storia e quella che preferisco più di tutti. Ho apprezzato anche molto le note che mi spiegavano magari termini che non sapevo, e questa cosa ha aiutato un po' la lettura a diventare scorrevole, sono di fretta e purtroppo non posso dire tutto quello che ho in mente e devo tirare delle somme. Lo consiglio o no? Si lo consiglio anche se gli ho dato quel volto di più per lo stile, poi dovete dare voi un interpretazione soggettiva del libro come mi ha insegnato Vitangelo siamo tutti diversi e unici. :)
Valutazione
Consigli dalla libreria
Il luogo adatto per leggerlo: In campagna per tenere la mente occupata
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Voglia di: Un classico sulla psicologia e sulla vastità della mente umana
Io in realtà tra Uno nessuno centomila e Il Fu Mattia Pascal ho trovato più pesante il secondo. Nonostante il concetto della maschera sia affrontato in entrambi mi è sembrato più facile il modo in cui veniva espresso in Uno nessuno centomila. A me Pirandello piace molto come stile invece :) sono gusti insomma, quindi magari leggendo Il Fu Mattia Pascal ti ritroverai immersa in una lettura più facile :)
RispondiEliminaCi proverò, non sento ancora il momento di leggerlo ma appena lo farò sarai la prima a saperlo. Anche se prediligo più libri con personaggi adolescenti, essendo io ancora un ragazzo di 19 anni. XD
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